Online il censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi in Sicilia e in Friuli-Venezia Giulia
Responsabile scientifico del progetto: Orietta Lanzarini; Membri; Vittorio Foramitti, Matteo Iannello, Davide Sartori e Marco Stefani.
Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi in Sicilia e in Friuli-Venezia Giulia
Il 21 gennaio 2025 la Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura ha presentato l’aggiornamento e l’ampliamento dei contenuti del Censimento delle architetture italiane dal 1945 a oggi per la Sicilia e il Friuli-Venezia Giulia. La redazione delle schede delle architetture del Friuli-Venezia Giulia è stata curata dall’Università degli Studi di Udine: Responsabile scientifico del progetto: Orietta Lanzarini; Membri; Vittorio Foramitti, Matteo Iannello, Davide Sartori e Marco Stefani.
L’aggiornamento del Censimento per il Friuli-Venezia Giulia ha portato alla redazione di 83 nuove schede, che si aggiungono opere già inserite nel database, offrendo uno spaccato delle tipologie presenti sul territorio friulano (edifici d’abitazione singoli e collettivi; edifici per il culto; edifici del terziario; scuole; musei; municipi; monumenti, etc.) e contribuendo alla lettura dell’evoluzione dei modelli considerati. La selezione delle opere architettoniche e urbanistiche da censire è stata guidata da una serie di criteri: dare il giusto rilievo a personalità poco note o sconosciute alla storiografia architettonica (Boico, Brovedani, Mangani, ecc.); arricchire il quadro delle architetture presenti in una determinata area, qualora risultasse lacunoso; integrare il novero delle opere, non ancora completo nel database, di architetti di primo piano (Scarpa, Valle, Gresleri-Varnier, ecc.); evidenziare il contributo di architetti “di passaggio” nel contesto friulano (De Carlo, Gregotti, Muzio, Pea, ecc.); dare conto degli sviluppi in corso attraverso opere di recente esecuzione, redatte da personalità di particolare interesse (Geza, Princic, Pietro Valle, Sacchi, Vragnaz, ecc.). È auspicio del gruppo di lavoro che ha curato l’aggiornamento, che le nuove schede possano essere utili per l’approfondimento degli studi, ma soprattutto che aiutino a salvaguardare le architetture, pubbliche e private, come irrinunciabile patrimonio collettivo.
L'evento è stato pubblicato su RAInews e sul Gazzettino e sul sito di UNIUD
